Ho scattato l’immagine in evidenza per questo articolo nel Mar Rosso dalla Dive One.
Ero in mezzo al mare. Giorno dopo giorno i rilievi del Sinai erano sempre più lontani.
Questa foto è una immagine che può rappresentare il mio nuovo viaggio iniziato 200 giorni fa.
In dicembre la mia decisione di abbandonare la vita lavorativa, avevo sorpreso la totalità delle persone che mi frequentavano.
Con determinazione sono salito sulla nuova barca, sono uscito dal porto e ho iniziato
a esplorare nuove rotte.
Nella mia mente, ogni tanto si affacciava la domanda sul tipo di viaggio che stavo facendo. Ovvero era un viaggio che prevedeva un ritorno, come la crociera subacquea sulla Dive One, o era di sola andata?
La scoperta della risposta non è stata immediata. Goccia dopo goccia, giorno dopo giorno, ho scoperto la trama che mi ha svelato la risposta.
Non stavo facendo una lunga decompressione per liberarmi dall’azoto e per permettermi di immergermi di nuovo.
No, non era decompressione, ma era
disintossicazione del mio corpo, della mia mente da tutte le varietà di tossine accumulate nella mia vita precedente.
Le montagne del Sinai non
sono più visibili al tramonto, non le vedrò mai più, sono solo un lontano ricordo che rappresentano un mondo che il mio corpo, la mia mente e la mia anima non possono più accettare e tollerare.
Ora mi ritrovo sereno, rilassato, completamente in pace con me stesso.
Sono ritornato finalmente libero di vivere completamente le mie emozioni.
Sono invidiato!
Penso non solo per la serenità che trasmetto in ogni mia azione, in ogni mia parola ma forse anche per il coraggio di aver abbandonato qualsiasi fatua vestigia del potere.

“Tutti vogliono vivere in cima alla montagna, ma la felicità e la crescita si trovano nel cammino per scalarla” – Confucio

Mi immergo frequentemente nella natura con escursioni che mirano a scoprire e contemplare le ampie praterie in quota ove il bosco o le foreste si devono fermare.
Ai piedi delle severe e inaccessibili (per me) vette alpine o sulle creste dei nostri Appennini, ascolto il magico silenzio della vastità degli anfiteatri modellati dai ghiacciai ormai estinti.
Mi perdo nella sinfonia del vento e piano piano le leggere increspature dell’acqua mi pervadono di una assoluta pace.
Istante dopo istante mi gusto il mio stato.


Ogni volta sono felice dell’equilibrio raggiunto in così poco tempo e mi meraviglio di come ho potuto resistere per tanto tempo così lontano dal mio essere.

Frequentemente mi ritrovo al cospetto degli animali che vivono nelle nostre montagne. Escursione dopo escursione scopro come poterli osservare senza stressarli con la mia presenza.


Sono sempre più interessato a osservare gli animali vivere nel loro habitat.
Non mi interessa rubare la solita foto un istante prima della loro fuga precipitosa.
Non mi interessa che qualcuno mi porti al loro cospetto per sparare una serie di foto e via.
Viceversa ricerco quell’emozione profonda di scoprirli nel loro ambiente e poi di essere accettato silenziosamente, alla giusta distanza, nella loro semplice vita di tutti i giorni.


Lo scattare una fotografia è una subordinata, un atto non sempre possibile o concesso dagli animali.
Questo vale anche per la mia continua ricerca del Lupo.
La prima volta è stato emozionante, con il mio binocolo ci siamo osservati intensamente. Una volta presa la macchina fotografica, lui si era già dileguato nel bosco.

Il mio percorso di crescita è solo all’inizio, la mia rotta ormai è tracciata: “Felicità e Crescita si trovano nel cammino per scalare la montagna!”