L’assidua frequentazione della montagna,  in questo mese, mi permette di vivere in diretta il ben noto risveglio primaverile della natura.
Il mio allenamento forzato per recuperare muscoli e polmoni in tempi brevi, mi porta con frequenza quasi giornaliera, a ripetere le stesse escursioni con il fine di misurare (con dati oggettivi avrei detto nella mia precedente vita) i miglioramenti delle mie performance.
In questa situazione posso osservare i minimi e costanti cambiamenti della montagna. All’inizio del mese, sono avvolto dalle silenziose distese di neve in cui, nella mia assoluta solitudine, posso solo osservare le tracce ghiacciate degli animali selvatici.

the sun in an ice tear

Escursione dopo escursione, la neve lascia lo spazio al nudo terreno, i miei polmoni non sbuffano più come una pentola a pressione, finalmente sento i suoni degli animali dei boschi e riesco pure a vedere con piacere i primi fiori.

spring coming soon

Il dubbio che, oltre che all’apparire dei primi segnali della forma fisica, anche il cervello stia cambiando le sue priorità, le sue attenzioni, è molto forte.
Sicuramente sento crescere, escursione dopo escursione, l’attenzione a osservare, a ricercare il dettaglio, a creare il fotogramma per la mia macchina fotografica e per la mia memoria.

the view of a crocus in the woods

Qualcuno può obiettare che non è niente di nuovo, addirittura banale, segno evidente che forse il mio cervello obsoleto se ne sta “andando in pappa”. 

Viceversa è sempre più forte la consapevolezza che proprio in questi fenomeni, banali, naturali è nascosto il piacere. La contemplazione dell’intorno, avvolto , non sempre, nel silenzio ti fa navigare in perfetto equilibrio nello scorrere continuo dei giorni.
Gli scatti delle foto di questo periodo sono già distanti da quelli del passato, la gestione del dettaglio è diverso, la prospettiva della foto è differente, il piacere della foto è più intenso https://www.crotzthewolf.com/fotografia-come-vibrazione/

crocus, the early wake-up call

In più di sessanta giorni è siderale la distanza tra il passato e l’attuale Paolo.

A proposito di Risveglio!

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“La fotografia non è come la pittura. Vi è una frazione creativa di un secondo quando si scatta la foto. Il tuo occhio deve vedere una composizione o un’espressione che la vita stessa propone, e si deve saper intuire immediatamente quando premi il clic della fotocamera Quello è il momento in cui il fotografo è creativo. Oop! il momento! Una volta che te ne accorgi, è andato via per sempre. – Henri Cartier Bresson” 

shadows in a petal