La visita di due giorni al Kruger Park è la premessa alle prime immersioni in Mozambico. Le mie attese per la visita del famoso Kruger Park sono molte elevate ma sono disattese causa una organizzazione del tipo “mordi e fuggi”.  Dagli sbagli si impara. Gli insegnamenti di questa esperienza verranno messi a frutto nei successivi viaggi in Africa Australe e apriranno le porte al processo di profondo “innamoramento” per gli animali e i paesaggi africani.

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I miei punti chiave per l’organizzazione di viaggi in Africa sono:

  • le basi logistiche del safari (resort o meglio campi tenda) devono essere dislocate all’interno del parco naturale, lontani dai confini dello stesso,
  • ogni tappa del safari deve prevedere almeno due-tre giorni nella stessa località,
  • al massimo per ogni jeep ci devono essere 4 ospiti,
  • l’equipaggio della jeep deve essere composto dalla guida e dalla vedetta (il poverino che sta seduto sul sedile montato sul paraurti anteriore della Jeep).

La dotazione tecnica deve prevedere almeno un buon cannocchiale e per la fotografia consiglio almeno un obiettivo di almeno 300mm con duplicatore (1,4X o 2X).

Le foto di questo viaggio sono influenzate dai vincoli logistici, organizzativi e tecnici. Le emozioni provate non sono così forti.
La domanda che ronza nel mio cervello è semplice: “è impossibile che questo sia il Kruger, troppo scialbo

L’unica eccezione alla mancanza di intensità degli scatti fotografici, sono le foto delle giraffe, in particolar modo al tramonto.

Abbandonato il Kruger, si attraversa il confine con il Mozambico e si entra in una altra dimensione della realtà. E’ estremamente crudele la differenza tra un paese povero e un paese estremamente povero.

Il Mozambico appartiene a questa ultima categoria. Guardo ancora le foto, e mi domando lo stesso quesito che mi ponevo dal finestrino del minivan.

Queste persone, con quello con cui vivono, si creano, o sono in grado di crearsi almeno un’immagine di sé stessi a cui tendere e che possa in qualche maniera aiutarli a vivere?
Sicuramente per me, osservatore distaccato di queste povere terre, si applica perfettamente la definizione di Distrazione di Pascal, ma questa osservazione vale anche per le persone che sto osservando dal pulmino?

Distrazione: Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno risolto, per vivere felici, di non pensarci. – Blaise Pascal

Nel 2006 il diving di Praya do Tofo è a guida Tedesco- Olandese. Per la mia esperienza non posso considerarlo un diving ma meglio un “bootcamp” per addestrare dei giovani Rambo.

Basta solo pensare che il gommone da 20 persone per le immersioni è spinto dagli intrepidi subacquei in mare dalla spiaggia indipendentemente dalle onde oceaniche che si infrangono sulla spiaggia. Questo esercizio fisico mattutino potrebbe essere considerato addirittura salutare.

Purtroppo anche l’inversione delle correnti è in ritardo e quindi invece della corrente dal Nord , calda, è ancora presente la corrente che proviene dal Polo Sud. Con la muta standard da viaggio da 5mm, posso dire che l’acqua, per i miei gusti, è proprio fredda!

Per raggiungere l’apoteosi dell’immersione tipo, il rientro a terra è ancora più salutare!

Si arriva finalmente in prossimità della spiaggia, l’addetto ai motori da il segnale, lancia a tutto gas il gommone sulla spiaggia alzando all’ultimo momento utile i motori. Ci mancano i proiettili sparati dai fucili dei nemici appostati sulla spiaggia per essere dei bravissimi Navy Seals.

Il momento più emozionante di queste immersioni, la vera fonte di motivazione,  è l’incrocio con gli squali balena in superfice. Ci si ferma, ci si mette le pinne e lo snorkel e via a nuotare con i pacifici giganti!

Fortunatamente o sfortunatamente la macchina fotografica subacquea si  guasta alla prima immersione e quindi nessuna foto degli squali balena! In questi casi l’atteggiamento fatalistico è quello che mi guida e mi convinco che, nel calcolo delle probabilità, può succedere un guasto tecnico!

Negli ultimi giorni di permanenza in Mozambico desidero solo il ritorno al lavoro che in questa situazione potrebbe essere una ottima occasione di relax e di recupero delle energie fisiche!

photos: https://www.crotzthewolf.com/portfolio/giraffes-in-kruger-park-2006/

successiva visita al kruger park: https://www.crotzthewolf.com/kruger-park-2014/