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Sangalaki – Incontri inaspettati – 2005

Sangalaki Island, una piccola isola sperduta del Borneo Indonesiano, mi suscita ancor oggi emozioni contrastanti anche se il soggiorno sull’isola risale al 2005.

Il primo incontro fotografico con le Mante sia in superfice e sia immersione avviene proprio a Sangalaki

Il luogo di immersione è molto difficile. E’ un canale con forte corrente sia in superfice e sia in immersione che spinge in mare aperto. Proprio in quella occasione imparai definitivamente che, indipendentemente dalla guida subacquea locale, si deve essere sempre preparati a qualsiasi evenienza e anche a rimanere soli in mare aperto.
Le mante, oltretutto, non sono affaccendate in una tranquilla “Cleaning Station”  ma stanno “tranquillamente” cibandosi di plancton. Quindi nelle loro evoluzioni a tutta velocità, non sono molto preoccupate della distanza dagli intrusi con quelle strane pinne. Oltretutto non sono piccole!

A circa un’ora di barca dall’isola di Sangalaki, si trova Kakaban Island, famosa per il lago di acqua salata con una colonia numerosa di meduse (inoffensive per l’uomo).

Indipendentemente da tutte le rassicurazioni ricevute dalla guida locale, l’immersione in un lago di meduse è associata nella mia memoria ad un elevato livello di tensione. Infatti il cervello continua a suggerire il dubbio che magari proprio tu sei l’eccezione che conferma la regola e quindi per il tuo corpo le meduse non sono innocue!
Allo stesso tempo sei profondamente preoccupato perché non sai più come pinneggiare e/o come muovere le mani per non uccidere o mutilare le povere meduse.
Le “Povere Meduse” si avvicinano sempre più alla muta, alla maschera tanto da far fatica a mettere fuoco il soggetto con la macchina fotografica!

L’isola di Sangalaki è famosa per essere una santuario per le tartarughe e luogo di deposizione delle uova.
Ogni volta che, a piedi, si fa il giro dell’isola (una decine di minuti) e in particolar modo alla mattina, si rimane colpiti dalle tracce, lasciate dalle tartarughe, nella loro escursione sulla terra ferma per depositare le uova.

Le tracce delle sbarco notturno non trasmettono la fatica, la sofferenza della tartarughe.
Vedere la tartaruga che esce dal mare, che attraversa arrampicandosi la spiaggia, che supera la prima barriera dei cespugli e che incomincia a scavare la buca per depositare le uova non può lasciare gli spettatori indifferenti.
Emozione ancora più penetrante se si ascolta il respiro della tartaruga nelle diverse fasi della sua escursione terrestre.
Stremata, alla fine, la tartaruga chiude la buca e incomincia a trascinarsi faticosamente con respiri sempre più affannati, verso il desiderato mare.

Ovviamente non tutte le ciambelle escono con il buco!
Nel 2005, il resort dell’isola è fatiscente (ad esempio il piatto della doccia con un buco arrugginito e di dimensioni significative e quindi in collegamento diretto con la natura), con un manager inglese, che è anche la guida subacquea, diciamo leggermente stressato in quanto non abbandona l’isola da mesi (anni?).
A pranzo e a cena per sette giorni c’è una grande varietà di cibo, ovvero gamberetti e riso oppure riso e gamberetti.
Tutto sopportabile grazie alla bellezza delle immersioni e della natura. Peccato che nella penultima notte di permanenza sull’isola, il generatore di corrente elettrica si guasta. Il nostro manager, dovendo esaurire la scorta di gamberetti, continua a offrirci Riso e Gamberetti.
Grazie a questo esempio di rispetto assoluto della pianificazione, tipico della cultura inglese, comprendo, durante il viaggio di ritorno, l’importanza di una farmacia civile (allora la prima era nell’aeroporto di Singapore) e quindi sono costretto a scatenarmi nella ricerca spasmodica di qualsiasi bevande a base di limone in ogni piccolo bar che incontro nelle varie tappe di avvicinamento a Singapore.

photos: https://www.crotzthewolf.com/portfolio/sanagalaki-2005-experience/

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