Arrivato al rifugio Lagdei, mi immergo nel fitto bosco di faggi e conifere per raggiungere il mio primo obiettivo : il Lago Santo Parmense.
Scelgo ovviamente il sentiero panoramico e non la ripida risalita per la pista da sci.
La giornata è nuvolosa, ogni tanto il sole fa capolino nella silenziosa foresta.
Riesco a percepire il movimento dei topolini del bosco che, al mio passaggio, si affrettano con una fuga precipitosa a rintanarsi..
il silenzio avvolge completamente la mia mente, l’unico suono è l’azione ritmica dell inspirazione ed espirazione dei miei polmoni.
Dopo circa sessanta minuti il sentiero perde la pendenza, diventa piano e tra gli alberi scorgo il Lago Santo.
Improvvisamente i pini lasciano la spazio ad ampie radure, inizio a scrutare ogni singola porzione in cerca di un qualsiasi movimento.
Alcune nuvole minacciose incombono sulle due vette, le osservo e dopo l’ennesimo tornante mi ritrovo sullo spartiacque, punto di partenza per raggiungere le due vette.
Sono in un magnifico prato, pieno di fiori che termina in modo repentino nel vuoto verso la Toscana.
Lascio lo zaino e in contemplazione osservo le valli del parmense dietro di me, e davanti a me, la valle del fiume Magra.
Osservo meglio, non sono delle nuvole basse, è il golfo di La Spezia. E’ il mare!
Un escursionista, scende dal monte aquilotto, mi saluta e mi riporta in una dimensione reale.
Le nuvole si abbassano ulteriormente e pigramente si dirigono verso la mia posizione.
riprendo il mio zaino, uno sguardo al tragitto che dovrò compiere e via, si ritorna nel mondo!